Un nuovo studio sulla cura del diabete riguarda il mondo della musica, in particolare la famosissima canzone dei Queen “We will rock you“.
Il diabete è una malattia che colpisce le persone che hanno un problema con l’insulina prodotta dal corpo. Il pancreas normalmente produce insulina dopo aver mangiato e aiuta le cellule ad assorbire lo zucchero dal sangue. Ma le persone che soffrono di diabete non producono insulina o non ne producono abbastanza, oppure le loro cellule diventano resistenti ai suoi effetti. Il diabete può essere di tipo 1 o di tipo 2. Il tipo 1 viene attivato dal sistema immunitario che attacca le cellule produttrici di insulina, quindi il pancreas non produce più alcun ormone. Questo tipo di diabete viene trattato con regolari iniezioni di insulina.
Il diabete di tipo 2 è il più comune. In questo caso la produzione di insulina diminuisce o le cellule diventano resistenti, di solito a causa di cambiamenti cellulari legati all’obesità. Il diabete di tipo 2 si controlla con la dieta e farmaci come la metformina, ma circa un paziente su quattro finisce per aver bisogno anche di iniezioni di insulina. Tuttavia, le iniezioni di insulina possono essere gravose.
Ecco perché ci sono sempre più studi che stanno cercando di trovare una soluzione alternativa all’insulina, o comunque soluzioni che permettano al corpo stesso di produrla, come dovrebbe essere. Questo è il caso di un particolare studio che connette questa malattia alla musica, in particolare ad una canzone famosissima dei Queen: We will rock you. Ecco nello specifico di cosa si tratta.
L’effetto della canzone “We will rock you“
Sembra che gli scienziati abbiano progettato delle cellule che rilasciano l’insulina in risposta alla musica: la speranza è che un giorno queste cellule possano essere impiantate nei pazienti diabetici per aiutarli a evitare le iniezioni di insulina. Nei test sui topi, in risposta alla canzone We Will Rock You dei Queen, le cellule hanno rilasciato quasi il 70% della loro insulina entro cinque minuti, e tutta entro 15 minuti, il che è simile al rilascio naturale dell’ormone. Ora ci sono piani per effettuare gli studi sugli esseri umani.
Sono stati gli scienziati dell’ETH di Zurigo in Svizzera a sviluppare queste cellule impiantabili produttrici di insulina che possono essere controllate dall’esterno del corpo. In pratica essi hanno preso cellule beta pancreatiche umane, che producono e rilasciano insulina, e le hanno modificate geneticamente in laboratorio in modo che rispondessero alle onde sonore. Le cellule avevano dei canali sulla loro superficie sensibili alle onde sonore, una sorta di porta sulla cellula. In risposta alla musica, queste porte si aprono per consentire l’ingresso di particelle di calcio che circolano nel sangue e la cellula risponde rilasciando la sua insulina.
Ebbene, queste cellule avevano bisogno di quattro ore per “riempirsi” di insulina e i ricercatori hanno affermato che questa attività “corrisponderebbe ai bisogni tipici delle persone con diabete che consumano tre pasti al giorno”. Così i ricercatori hanno sperimentato vari tipi di musica suonati a volumi diversi. La risposta insulinica più forte è stata registrata con musica rock con bassi, come We Will Rock You, suonata a un volume di 85 dB. Altri strumenti musicali, tra cui la classica e la chitarra, hanno avuto effetti minori, mentre i rumori ambientali non hanno innescato il rilascio di insulina.
L’effetto sui topi
I ricercatori hanno quindi inserito le cellule produttrici di insulina in una capsula nell’addome di topi diabetici. Quando hanno riprodotto la musica tutte le cellule hanno scaricato insulina e i livelli di zucchero nel sangue sono scesi nei topi sottoposti all’impianto, ma sono rimasti alti nei topi non trattati. “Le nostre cellule progettate rilasciano insulina solo quando si riproduce il suono sulla pelle sopra l’impianto“, hanno detto i ricercatori. Ciò esclude qualsiasi possibilità di rilascio accidentale di insulina da altri rumori come quello della TV. L’idea è che questo impianto possa essere controllato dal paziente dopo un pasto tenendo una sorta di altoparlante portatile vicino all’addome.
Insomma, si tratta di un approccio nuovo e molto interessante da parte degli scienziati. Essi hanno modificato geneticamente cellule produttrici di insulina per rilasciare insulina in risposta a determinate onde sonore. Ciò è più sicuro dei farmaci utilizzati fino ad ora. La sfida rimane quella di garantire che il rilascio di insulina avvenga solo in risposta a suoni controllati piuttosto che al rumore di fondo.