Rilasciato il 4 dicembre 2020 per Maciste Dischi, Un fatto tuo personale è il nuovo singolo del cantautore capitolino Fulminacci , che arriva a quasi tre mesi dall’ultima release Canguro.
Il testo e l’audio di questa nuova e interessante canzone, prodotta dai Frenetik & Orang3 e scritta dall’interprete “pensando alle persone, a quanto sia facile cadere nelle trappole dei pregiudizi, a quanto sia difficile ma necessario mettere in discussione certe convinzioni ricevute in eredità dalla storia” ha condiviso sui social l’artista classe 1997, Filippo Uttinacci, questo il suo vero nome.
Nel brano, che insieme a Canguro sarà incluso nel futuro secondo album in studio in fase di rifinitura, il cantautore si schiera in qualche modo a favore della libertà di espressione e punta il dito contro l’istituzione dei tabù, tanto cari alla società moderna, che sembra volercene imporre di ogni tipo.
In occasione di un’intervista a Repubblica, il cantante ha detto «Ho cominciato a scrivere questa canzone due anni fa e l’ho scritta come un’unica lunghissima strofa senza ritornello. Erano solo degli appunti in rima su un argomento che mi interessa, che poi sono le persone. Spunti in rima razionali, per questo nel ritornello ho voluto mettere il me stesso viscerale, dove dico che mi fa paura ogni cosa e spiego qual è il mio sentimento. Con questa canzone volevo raccontare come le convenzioni hanno sempre creato conflitti nel corso della storia, e che ognuno di noi sconta pregiudizi culturali, io per primo.»
[1a Strofa]
Scusate, ho bisogno di dire quello che penso
scusate se il testo non è poetico e intenso
ma i tempi ci cambiano pure il senso
di quello che scrivo, che ho scritto e scriverò adesso
problemi di lingua che dite chi, uei
chiave si dice “ki”, k si dice “key”
problemi di assegnazione di ruoli senza pensare
che l’ultima ruota del carro è anche essa fondamentale
che poi qual è l’ultima è un fatto tuo personale
dipende da dove ca**o cominci a contare
per questo motivo qualcuno inizia a cantare
le cose che vede, che fa e che riesce a sognare
si scandalizzano invece di contraddirsi
da quando sono nati cercano di definirsi
però se li spaventa persino il modo in cui ti vesti
vuol dire che non poi così convinti
lo so che non è facile un giorno lo accetterò
si scrive la storia e poi si butta la spazzatura
e il senso stesso di civiltà che è contro la natura
e tutto quello di cui non si parla poi ti fa paura
[Rit.]
Ma a me mi fa paura tutto
e non lo vedi che divento matto
ma se lo faccio ci sarà un motivo
non sarò solo finché sono vivo
togliamo il male da quel piedistallo
non evitare mai di nominarlo
e se ti basta un codice morale, diamogli una spolverata
è un po’ vecchiotto e poi somiglia troppo al codice della strada
[2a Strofa]
Scusate, ho bisogno di fare quello che sento
scusate se il testo non è da storico esperto
è bello sfruttare la direzione del vento
ma è giusto cambiare la direzione col tempo
ancora… c’è chi si schiera dalla parte dei buoni
c’è chi l’ha fatto ed è convinto che basti
solamente appropriarsi dei valori correnti
per non avere rimorsi
e benvenuto nell’era delle parole senza articolo
di quello piuttosto che quello piuttosto ridicolo
del sogno più grande del mondo che diventa piccolo
e chissà qual è il prossimo bullo che diventa un idolo
dai tempi in cui fiero copiava il compito in classe
qui vince chi se ne frega e non paga le tasse
del bene e di tutti davvero un po’ ci importasse
terremmo le braccia e le aspettative più basse
[Rit.]
Ma a me mi fa paura tutto
e non lo vedi che divento matto
ma se lo faccio ci sarà un motivo
non sarò solo finché sono vivo
togliamo il male da quel piedistallo
non evitare mai di nominarlo
e se ti basta un codice morale, diamogli una spolverata
è un po’ vecchiotto e poi somiglia troppo al codice della strada
[Ponte]
E tutti quanti dobbiamo parlare
ma siamo soli in mezzo all’universo
dove si sa che persino chi grida sembra fare silenzio
e tutti quanti dobbiamo sentire
ma ca**o, è già scoppiato il putiferio
da queste parti persino chi canta sembra fare sul serio
[Rit.]
Ma a me mi fa paura tutto
e non lo vedi che divento matto
ma se lo faccio ci sarà un motivo
non sarò solo finché sono vivo
togliamo il male da quel piedistallo
non evitare mai di nominarlo
e se ti basta un codice morale, diamogli una spolverata
è un po’ vecchiotto e poi somiglia troppo al codice della strada
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