Umberto Tozzi, Ma Che Spettacolo: testo e audio del nuovo singolo in radio

Ma Che Spettacolo è il secondo singolo di Umberto Tozzi estratto dall’album omonimo di inediti, rilasciato il 10 ottobre 2015 per Momy Records e Sony Music. Disponibile anche nella versione deluxe, il disco contiene anche la bonus track “No digas sì no digas no”, versione spagnola del brano “Nel dire sì nel dire no” in duetto con Lucia Mendez ed il suo primo DVD live, registrato in occasione del concerto andato in scena al Gran Teatro Geox di Padova il 1° dicembre 2012.

Dopo il bel primo estratto Sei tu l’immenso amore mio, in rotazione radiofonica nazionale dallo scorso 16 Ottobre, il cantautore e chitarrista torinese ha scelto questo bel pezzo per tonare a promuovere il progetto, una traccia speciale e significativa, tramite la quale denuncia la triste situazione italiana e mondiale, le tantissime problematiche che affliggono la società moderna, che non sono affatto uno spettacolo e che non fanno né dormire e né sognare più. Spettacolo viene quindi inteso nel senso assolutamente ironico. Nonostante il futuro che si prospetta, sia tutt’altro che allegro, Tozzi invita ad amare di più, cercando di fare del bene al prossimo, fare del bene alle persone deboli: solo così la situazione può migliorare.

La title track del sedicesimo album in studio, verrà trasmessa dalle emittenti radiofoniche a partire da venerdì 4 dicembre 2015.

Caratterizzato da un ritornello decisamente orecchiabile, il brano sarà prossimamente accompagnato dal videoclip.

Nell’attesa, è possibile ascoltarlo su Youtube cliccando sull’immagine sottostante, dopo la quale trovate il testo che lo compone.

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Testo Ma Che Spettacolo – Umberto Tozzi (Digital Download)

Guardo la chitarra
accendo la TV
niente sui giornali che mi tiri su
che spettacolo
manca un miracolo
oltre a quei confini c’è l’Afghanistan
bimbi coi fucili alla loro età non c’è futuro
più malinconico.

Oltre… l’arte c’è sensibilità
oltre il mito… c’è fragilità
non dormo più
non sogno più
ma che spettacolo
almeno io
almeno tu
stiamo coi deboli.

Soldi americani
droghe disumane
gran bevute al bar
giovani ragazzi sono pazzi (si sono dei pazzi)
si fanno di crack (si fanno di crack)
russi coi milioni, fanno gli spacconi
ricchi giapponesi, tutti soldi spesi
e la pietà
è comprar città
samba, tango si balla qua e là
fuoco, fango di illegalità.

Non dormo più
non sogno più
ma che spettacolo
si ama di più
facendo un po’
di bene al prossimo
non dormo più
non sogno più
ma che spettacolo
almeno io
almeno tu
stiamo coi deboli
non dormo più
non sogno più
ma che spettacolo
almeno io
almeno tu
stiamo coi deboli
stiamo coi deboli
coi deboli.


Ma che spettacolo, è un brano con un’accezione negativa, è la descrizione di quello che vedo in televisione, che leggo sui giornali, che trasmettono nei tg. Sono immagini che mi toccano molto, specie quando si parla di questioni che riguardano i bambini, ai quali, invece di un giocattolo, in certi posti mettono in mano un fucile. Ma che spettacolo è l’amara constatazione della realtà di oggi. Firmato Umberto Tozzi.

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