Appesi Alla Luna è il singolo che segna il ritorno degli Zen Circus, disponibile in digitale e in rotazione radiofonica nazionale da venerdì 2 ottobre 2020 su Polydor. Il brano anticipa il prossimo attesissimo disco di inediti, undicesimo album in studio, successore di Il fuoco in una stanza (marzo 2018) e della raccolta “VIVI SI MUORE – 1999-2019”, che ripercorreva venti anni di storia del gruppo e che includeva anche 2 inediti.
Il testo e l’audio di questa gradevole e contagiosa canzone della rock band fondata nel 1994 a Pisa, una traccia scritta dal frontman Andrea Appino e composta da Gian Paolo Cuccuru e Massimiliano Schiavelli.
Riguardo questa rilevante release di inizio ottobre, ecco le parole degli Zen Circus: “il brano prende vita durante una notte passata sotto il cielo di Lisbona. Silenziosa, taciturna e solitaria come la luna che illumina i saliscendi dell’esistenza, che dopo una moltitudine di gradini si scontra nella mattina, facendoci sentire trasparenti in una città piena di persone, chiedendoci quanto di noi si possa rispecchiare in ognuna di quelle anime”.
The Zen Circus – Appesi Alla Luna testo
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[1a Strofa]
Sfreghi le mani invece di applaudire
Mentre la vita è solo un grande bar
È tardi, la gente vuole dormire
Uccidere la notte in tranquillità
Qui pensavi di non essere nessuno
Ma una finestra ricorda che sei sempre tu
Hai barattato anche il dolore
Alla festa della fine della gioventù
Come se… non parlasse mai di te
Una lingua che… non capisci ancora
[Pre-Rit.]
Ah, guarda quanta gente
Perché mai dovresti esser tu importante?
[Rit.]
Siamo accendini senza sigarette
Siamo fame e sete, siamo dei gradini
Fra le salite e le discese
Di un milione di miliardi di destini
Appesi alla luna
Sopra Lisbona
[2a Strofa]
Il cielo è un tetto sopra le case
Quindi alla fine non usciamo mai
E resti in bilico sopra i volti
Che scompaiono appena te ne vai
Che fine hanno fatto gli occhi
Di chi non doveva ferirti mai?
Ma ti sembrava così vero
Mentre lo giuravano dentro i tuoi
Come se… non parlasse mai di te
Un mondo che capisci solo ora
[Pre-Rit.]
Ah, guarda quanta gente
Perché mai dovresti esser tu importante?
[Rit.]
Siamo accendini senza sigarette
Siamo fame e sete, siamo dei gradini
Fra le salite e le discese
Di un milione di miliardi di destini
Appesi alla luna
Sopra Lisbona