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Queen, il catalogo al miglior offerente: il prezzo è da capogiro

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Stefano Benzi

I Queen stanno trattando la vendita del proprio immenso catalogo musicale per quella che sarebbe una offerta da record

Vendere il proprio catalogo musicale al miglior offerente, rinunciando a tutte le royalty sui propri brani, ma in compenso concretizzando un guadagno formidabile.

Una immagine iconica di Freedy Mercury – Credits ANSA (Nuovecanzoni.com)

 

È la scelta che moltissimi artisti hanno percorso nel corso degli ultimi anni. Non solo chi, come Sting, ha almeno una cinquantina d’anni di carriera in archivio. O i Genesis, che la carriera l’hanno appena conclusa salutando il loro pubblico lo scorso anno. Ma anche artisti relativamente giovani: come Justin Bieber che ha fatto la stessa scelta.

Queen, si tratta per il catalogo

Tra i grandi protagonisti della scena rock e pop che hanno accettato i soldi c’è anche Bruce Springsteen, che ha chiuso nel 2021 un accordo con la Sony ufficialmente senza una cifra. Ma che stando ai bene informati sarebbe intorno al mezzo miliardo di dollari. Ora questa stessa ipotesi sembra poter riguardare niente meno che i Queen. E si tratta di un caso davvero clamoroso, che merita di essere sottolineato e raccontato.

Anche se sono ormai trent’anni che la band non pubblica più inediti.

Gli ultimi sono quelli in Made In Heaven, album postumo pubblicato dopo la morte di Freddy Mercury, la band inglese è quella che continua a dominare le classifiche di vendita. Ristampe, collezioni, live, greatest hits. Il tutto aiutato da quello che i componenti della band hanno comunque confezionato: il musical We Will Rock You, e soprattutto il film Bohemian Rhapsody che – stando ai si dice – potrebbe presto avere il suo spin-off.

La storia dei diritti dei Queen

Dal punto di vista dei diritti d’autore la storia dei Queen, ben sintetizzata in Bohemian Rhapsody, è davvero molto interessante. I primi dischi erano prodotti individualmente dai componenti della band, che a volte portavano in dote al gruppo le proprie canzoni, altre le condividevano. E questa fase di co-produzione prosegue per molti anni. Fino a quando Freddy Mercury lascia temporaneamente il gruppo per produrre due album solisti. E dunque da A Kind of Magic in poi. Tutte le canzoni prodotte successivamente al 1986, pur essendo state scritte dai singoli componenti, risultano pubblicate dai Queen.

Il tesoro della band

Non solo. La band ha creato anche la propria casa editrice, la Queen Music Limited che detiene i diritti di tutte le pubblicazioni: testi, musica, lavoro grafico, logo, marchio e prodotti di marketing legati alla band. Un brand che vale una fortuna. Il catalogo della band in questo momento è valutato oltre un miliardo di dollari. Ma secondo Music Business, sito molto informato sulle operazioni finanziarie che riguardano il mondo musicale, potrebbe arrivare anche oltre il miliardo e mezzo.

Gli ultimi due Queen originali in attività, Queen, Brian May e Roger Taylor – Credits ANSA (Nuovecanzoni.com)

 

Da verificare la percorribilità di un affare che sarebbe gigantesco. La Queen Music Limited è di proprietà in parti uguali di Brian May e Roger Taylor, i due fondatori che mantengono viva la band con il nuovo cantante Adam Lambert, John Deacon, che l’ha invece lasciata un anno dopo la morte di Freddy Mercury, e la Freddy Mercury Estate, la fondazione che cura gli interessi dell’immenso lascito del cantante gestito da sempre da Mary Austin, la sua migliore amica.

La trattativa

L’ipotesi di una cessione dei diritti della band è non solo per monetizzare una collezione immensa, che molti paragonano a quella che in passato è stata dei grandi musicisti classici, da Beethoven a Bach a Giuseppe Verdi. L’idea che hanno oggi i musicisti è quella di lasciare qualcosa che resti per sempre: e perpetuarne il ricordo.

Al momento la trattativa è comunque complessa. I Queen hanno un accordo di distribuzione pluriennale con la Disney, che fa parte del gruppo Sony Entertainment. Ma è un accordo non esclusivo. Perché tutti i loro prodotti discografici e musicali sono distribuiti in Nordamerica – l’immenso mercato USA e il Canada – da una concorrente della Sony, la Universal. Che sta percorrendo la strada di acquisizioni importanti con numerosi cataloghi storici. E quello dei Queen sarebbe un’autentica gemma. O meglio una miniera d’oro.

 

Stefano Benzi

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