Quanti tatuaggi ha Achille Lauro e cosa significano: la curiosità sul giudice di X Factor

Achille Lauro ha incisi sulla pelle un quantitativo importante di tatuaggi: scopriamo quanti sono e cosa significano.

In questa edizione di X-Factor la squadra di giudici incaricati di selezionare e allenare i talenti verso l’obiettivo di raggiungere la finale e di ottenere un contratto discografico è cambiata radicalmente. A dare continuità con il passato è rimasto il solo Manuel Agnelli, mentre ad accompagnarlo quest’anno ci sono Paola Iezzi, Jake la Furia e Achille Lauro.

Tatuaggi Achille Lauro
Il giudice di X-Factor ha una grande passione per i tatuaggi – nuovecanzoni.com

Un cast sicuramente d’eccezione in cui sono entrati due dei rapper più influenti e di successo dell’ultima decade. A spingere ancora più in alto l’asticella della competenza c’è poi l’inserimento alla conduzione di Giorgia, la grande interprete è un valore aggiunto ed il suo parere su un’esibizione o su un artista può aggiungere pepe alla discussione.

Tra i quattro giudici di questa edizione, quello che attira maggiormente l’attenzione è Achille Lauro, personaggio dall’estetica e dai comportamenti fuori dal comune che già solo con i suoi tatuaggi comunica con il pubblico a casa. Per il cantante i tatoo sono una vera e propria passione e il suo corpo ne è pieno. Ma quanti sono in tutto e qual è il loro significato?

I tatuaggi di Achille Lauro: qual è il loro significato

I più evidenti tatuaggi del giudice di X-Factor sono quelli che si vedono sul suo viso. Sulla guancia destra si legge la scritta “Pour l’amour”, titolo del suo quinto disco. Poco sotto troviamo un cuoricino, entrambi stanno ad indicare la passione dell’artista per il suo lavoro e la musica. A sinistra si trova invece la scritta “Scusa”, ma non si sa a cosa sia riferito.

Tatuaggi Achille Lauro
Qual è il significato dei tatuaggi sul corpo di Achille Lauro – Ansa Foto – nuovecanzoni.com

Tra quelli sempre in vista ci sono quelli sulle braccia, sul tricipite destro si è fatto tatuare la silhoutte di una figura femminile in atteggiamenti sensuali, seguito dalla scritta “Familia” (ad indicare il suo legame con le origini e soprattutto con la madre) sulla mano invece troviamo la testa di una tigre che ruggisce ad indicare forza e grinta e la scritta “Pulp” sulle nocche accompagnata da cuoricini e croci il cui significato non è mai stato svelato dall’artista.

Anche il petto e la pancia dell’artista sono decorati da tatuaggi. Il più imponente, prende gran parte della parte superiore del suo corpo, è un dragone giapponese: questo ha due significati, può indicare fortuna e fertilità, ma anche rappresentare l’incarnazione di uno spirito maligno.

Accanto al dragone c’è un’aquila il cui significato è forza e regalità e sopra i due animali si legge la scritta “Blood” in corsivo. Infine sulla pancia Achille ha fatto disegnare un’auto sportiva sotto due palme, mentre sul fianco destro troviamo la testa di un Pittbull, tatoo il cui significato non è mai stato rivelato dal cantante.

La storia del tatuaggio in Italia e Europa

Il tatuaggio sul corpo è una pratica che esiste da tempo immemore e assume significati diversi in base alla zona del mondo e alla cultura del popolo che la abita. Da quando si è riunito in comunità, l’uomo ha sempre utilizzato il tatuaggio come forma di comunicazione, inizialmente stava ad indicare il ruolo all’interno della tribù preistoriche, ma anche quando c’erano già le società di leggi (questo accadeva ad esempio nelle popolazioni del nord come i Celti, i Germani, i Traci e gli Illiri).

Proprio in epoca storica, al tempo degli Antichi Greci e Romani il tatuaggio ha cominciato ad assumere un’accezione negativa: per le popolazioni che hanno forgiato la nostra storia i tatuaggi erano considerati una tradizione da “barbari”. I tatuaggi sono poi stati banditi quando il Cristianesimo è diventato religione di stato nell’antica Roma: a quel tempo venivano considerati come una tradizione da plebei e criminali (anche se i crociati in Terra Santa disobbedirono ai dictact papali e si fecero tatuare la loro missione).

Proprio l’ostracismo religioso nei confronti dei tatuaggi ha condotto a secoli di repulsione verso questa pratica ed ha fatto sì che fino alla prima metà del XX secolo fossero solo criminali e galeotti coloro che tatuavano la propria pelle. Il tatuaggio ha però una connessione antica con l’essere umano ed è stato praticato in ogni zona del mondo, ed in ogni parte ha una storia e una tradizione differente. Oggi è comunemente ritenuto una forma d’arte e comunemente considerato come una scelta estetica e di stile.

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