In data 16 ottobre 2020, il giovane rapper milanese Neima Ezza ha rilasciato l’EP d’esordio Perif (che significa Periferia), accompagnato da un documentario di 16 minuti, nel quale l’artista parla di come e in che ambiente è cresciuto, come del resto nella title track (il testo).
Nell’Extended Play sono presenti quattro interessanti canzoni prodotte dall’affidabile veterano Massimiliano Dagani, alias Big Fish, nello specifico, Marciapiede, Inverno, Mercato e il brano in oggetto, track d’apertura, nella quale il rapper parla del suo passato fatto di povertà, basti pensare che insieme alla sua numerosa famiglia ha vissuto in un appartamento di appena 40 mq, e del difficile ambiente in cui è cresciuto, un quartiere di case popolari di Milano, in zona San Siro, in cui è facile darsi ad atti criminali.
Ma non è una novità che Neima parli di questo, perché nelle sue canzoni è solito raccontare la sua storia, quella della sua famiglia e quella del suo quartiere, una realtà in cui si lotta per arrivare a fine mese. La sua fanbase è proprio quella dei quartieri, iniziando dal suo naturalmente, che lo hanno portato a farsi un nome nel web grazie a brani come “Lo Sanno”, “Amine” e “Essere Ricchi Pt. 3”
L’EP di debutto è stato rilasciato su Yalla Movement, label di Big Fish e Jake La Furia, che hanno creduto nell’arte di questo talentuoso ragazzo, che ovviamente con la musica cerca il riscatto e quindi di vivere la sua vita in maniera più che dignitosa.
Testo Perif di Neima Ezza
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Vengo dalla perif’ (perif’)
Lei che si mette il rossetto, sta sui marciapiedi
Italiani che vendono in piazza con arabi e neri
I ragazzi non parlano a sbirri né a carabinieri (Mai)
Sto posto non l’abbiamo scelto
Vengo dalla perif’ (perif’)
Non farmi domande del ca**o, che ca**o mi chiedi? (ca**o mi chiedi?)
A morte gli infami e gli sbirri, sbattiamo i bicchieri (cin cin)
Niente va meglio infatti oggi va peggio di ieri
Non parlare di quello che vedi
Vengo dalla perif’ (shhhh)
Non parlarmi delle popolari (No)
Delle occhiaie qui sotto gli occhiali (Seh)
Delle scale e di tutti quei piani (Ah)
Non parlarmi delle popolari (Mai)
Dei Natali con zero regali (Mai)
Sempre a freddo come orsi polari (Bang)
Della coca, la piazza e gli spari
Vengo dalla perif’ (dalla perif’)
Lo capisci da come mi vesto, da quando son petit (petit)
E’ una vita che rischio l’arresto con le Squalo ai piedi (na, na, na)
Purtroppo non tutto è perfetto, la tuta del Paris (del Paris)
E rimane pieno il mio borsello
Vengo dalla perif’ (dalla perif) perif’, perif’
Da quando sono petit (da quando son petit) petit, petit
Muoio nella perif’ (nella perif) perif’, perif’
Con le Squalo ai piedi, piedi, piedi
Vengo dalla perif’ (perif’)
Bilocale, ma non è una casa, vengo dalla perif’ (na, na, na)
Viviamo in 5 in una stanza di 40 metri
Qui stiamo buttati per strada da quando son baby (baby)
Non sento nessuna domanda, vengo dalla perif’ (perif’)
Mi fo**o tutta la tua banda anche se fanno i veri (ahahaha)
In 10 qui dentro una banda con zero pensieri (zero)
Tanto alla fine che cambia? Vengo dalla perif’ (che ca**o)
E’ la vita dei quartieri, cosa preferisci?
Che io me ne infischi? (ouais)
Lasciare la mer*a e fare più pezzi per vendere dischi
Vivo la miseria, c’ho gli occhi tristi
Sotto la tempesta, con i teppisti che bei tempismi (seh)
Entrano gli sbirri (nah), in mezzo ai vestiti
Vengo dalla perif’ (dalla perif’)
Lo capisci da come mi vesto, da quando son petit (petit)
E’ una vita che rischio l’arresto con le Squalo ai piedi (na, na, na)
Purtroppo non tutto è perfetto, la tuta del Paris (del Paris)
E rimane pieno il mio borsello
Vengo dalla perif’ (dalla perif) perif’, perif’
Da quando sono petit (da quando son petit) petit, petit
Muoio nella perif’ (nella perif) perif’, perif’
Con le Squalo ai piedi, piedi, piedi
Vengo dalla perif’