Il rapper Leon de la Vallée, in arte Leon Faun, torna con Occhi Lucidi, nuovo singolo rilasciato l’11 dicembre 2020 su Thaurus: ascolta e leggi il testo del brano, prodotto dal romano Duffy, al secolo Alessio Marullo.
Dopo il successo di Oh Cacchio, Gaia e La Follia Non Ha Età, uscita la scorsa estate, il giovane ed emergente rapper torna con questa interessante canzone, scritta di suo pugno e composta da Duffy e Giorgio Arcella, che a poche ore dal rilascio sta già divenendo virale.
Testo Occhi Lucidi Leon Faun
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Duffy ok, ok!
[Rit.]
Occhi lucidi sopra ‘ste note
Lady, facciamo gli stupidi, sì, come le altre volte (ah)
Mi vengono quei brividi se mi chiami folle
Bimba ti prego illudimi, fo**imi il cuo-
Occhi lucidi sopra ‘ste note
Lady, facciamo gli stupidi, sì, come le altre volte
Mi vengono quei brividi se mi chiami folle
Bimba ti prego illudimi, figli del “Forse”
[Strofa]
Che ne ho bisogno per stare alive
Sempre in live, sono in write da anni fa
Falsa che mi fai: “Sentirai ‘ste note per l’eternità”
Sarai parte di me, parte di fiabe di un tale
Che nasce dal buio ma diverrà re
Da sé, per tre, per te, oh beh, tu non lo sai che
Spesso io reggo il mondo tipo “Mo’ crollo in un lungo sonno”
Mezzo non ho voglia, che a volte torno
Se il tuo che il turno mio, non ricordo
Volano fiabe nella testa, resta la stessa, storia di sempre
Mentre lì a gaia la noia
Del resto non tutte quante le storie son belle
Vo-voglio un lieto fine di Cristo, sì, così a caso
Sopra la barra scrivetemi a random
Occhi nel limbo, col cuore a puzzle
Cerco di stare alla pari di papa
Ma non stavo al chiaro, chiaro di luna
Mi calo perché non mi sento più in grado
In palio un paio di uova di drago
Ma che ne ricavo? Mi cavo
[Rit.]
Occhi lucidi sopra ‘ste note
Lady, facciamo gli stupidi, sì, come le altre volte
Mi vengono quei brividi se mi chiami folle
Bimba ti prego illudimi, fo**imi il cuo-
Occhi lucidi sopra ‘ste note
Lady, facciamo gli stupidi, sì, come le altre volte (yah)
Mi vengono quei brividi se mi chiami folle
Bimba ti prego illudimi, figli del “Forse”