Ha perso la città è il primo singolo di Niccolò Fabi estratto dal nuovo nonché ottavo album in studio da solista Una Somma Di Piccole Cose, in uscita il 22 aprile 2016 per Universal Music. Si tratta di un importante progetto, in cui Fabi si mette nuovamente in gioco evidenziando la continua ricerca e il desiderio di arrivare all’essenza delle cose. Il brano viene trasmesso dalle emittenti radiofoniche nazionali da venerdì 18 marzo 2016, giorno dal quale è anche disponibile nelle piattaforme streaming e nei negozi digitali.
Dopo il primo assaggio del disco intitolato proprio Una somma di piccole cose, il cantautore romano torna in radio con questa canzone, che riassume in maniera precisa le caratteristiche di un percorso umano e musicale sempre personale e anticonvenzionale.
Davvero niente male questa significativa canzone, che con una buona dose di ironia, parla delle città che si stanno progressivamente disumanizzando, perdendo il senso della comunità, dove tanti individui convivono spesso ignorandosi nel loro tentativo di sopravvivere: “La città nata per essere un centro di aggregazione ed opportunità di crescita professionale e culturale, ha innalzato le aspettative ma abbassato nettamente la qualità della vita di chi ci abita, soprattutto a scapito della salute psicofisica e della naturalezza dei ritmi quotidiani” ha raccontato il cantante capitolino.
Siete curiosi di ascoltare il brano. Potete farlo iscrivendovi gratuitamente a Spotify. Per accedere al sito cliccate sull’immagine in basso, mentre a seguire potete leggere il tesato da noi trascritto.
Prima di concludere, volevo ricordare ai fans che a maggio partirà il tour 2016 di Niccolò Fabi. Cliccate sull’apposito link per ulteriori informazioni sui suoi concerti.
Aggiornamento: qui potete vedere il video ufficiale del brano, un filmato diretto da Roberto Biadi e disponibile nel canale Youtube del cantante dal 18 marzo 2016.
Ha perso la città Testo – Niccolò Fabi (Digital Download)
Hanno vinto le corsie preferenziali
hanno vinto le metropolitane
hanno vinto le rotonde e i ponti a quadrifoglio
dalle uscite autostradali
hanno vinto i parcheggi in doppia fila
quelli multi-piano, vicino agli aeroporti
le tangenziali alle 8 di mattina e i centri commerciali
nel fine settimana
hanno vinto le corporazioni infiltrate nei consigli comunali
i lochi affari dei palazzinari
gli alberi umani e le case popolari
e i bed & breakfast affittati agli studenti americani
hanno vinto i superattici a 3.000 euro al mese
le put*ane lungo i viali, sulle strade consolari
hanno vinto i pendolari
ma ha perso la città, ha perso un sogno
abbiamo perso il fiato per parlarci
ha perso la città, ha perso la comunità
abbiamo perso la voglia di aiutarci.
Nananananana
Hanno vinto le catene dei negozi
le insegne luminose sui tetti dei palazzi
le luci lampeggianti dei semafori di notte
i bar che aprono alle 7
hanno vinto i ristoranti giapponesi
che poi sono cinesi anche se il cibo è giapponese
i locali modaioli, frequentati solamente, da bellezze tutte uguali
le montagne d’immondizia, gli orizzonti verticali
le giornate a targhe alterne e le polveri sottili
hanno vinto le filiali delle banche, hanno perso i calzolai
e ha perso la città, ha perso un sogno
abbiamo perso il fiato per parlarci
ha perso la città, ha perso la comunità
abbiamo perso la voglia di aiutarci.
lailailaila nanananananana