Disponibile da venerdì 22 novembre 2019, Ferite è un singolo dell’italo-marocchino Amine, in arte Neima Ezza, con la collaborazione di Jake La Furia, al secolo Francesco Vigorelli, rapper milanese che non ha di certo bisogno di presentazioni.
Il testo e l’audio di questo interessante brano del rapper milanese d’adozione classe 2001, scritto dagli interpreti e prodotto dai 2nd Roof, duo di produzione multi platino con sede a Milano, composto da Federico Vaccari e Pietro Miano.
Il ferro è freddo, notte di febbraio, lo senti lo sparo?
Sì sotto le banlieue, senza l’ombrello, senza riparo
La vita è una me*da, sì, caro diario
Morirò in guerra, sotto un sicario
Cammino sicuro per tutto il binario
Morirò in guerra da vero guerriero
Non lascio il barrio, sono un bandolero
Giuri che è vero, ma io non ci credo
Perdo il controllo, le urla e lo sclero
Guido veloce, non conosco il freno
Io no, non mi volto, io no non mi fermo
Toccando il volto che ho freddo, che temo
Che temo che il tempo non torni più indietro
Che ti sto perdendo per colpa degli euro
La vita è una mer*a, frate’, per davvero
E nel cuore che ho tutte ‘ste fitte
Sono in piedi e non penso a tutte le sconfitte
Questa mer*a davvero, no, non mi scalfisce
E sorrido mentre mi lecco le ferite
Vite e fedine, sporche e pulite
Furti e rapine, coca e mannite
Nelle palline, mer*a che uccide
Fino alla fine, ferite
Corona di spine, pene subite
Filtri e cartine, pene finite
Sulle panchine, scarpe pulite
Ferite.
[La Furia]
(Jake)
Nel cuore ho un giubbotto di kevlar
Mi protegge dai pezzi di mer*a
Ho scritto “yalla” sopra la mia felpa
Lama in tasca e soldi nella testa
Tutte queste ferite t’insegnano a stare al mondo senza andare per terra
Perché non ti serve sapere parlare, se chi ha più proiettili vince la guerra
Tratto la strada come il Papa, piazza tutta invasa, sa di gomma di una BMW che sgasa
C’è un corteo di scooter che mi scorta e che mi grida: “Furia, bentornato a casa”
Chi ha la fame inc*la amore tra gli dei
Nella guerra come Achille tra gli Achei
Tra i ragazzi nei palazzi tra cent’anni, perché mi son fatto solo i ca**i miei (brah)
E nel cuore che ho tutte ‘ste fitte (aah)
Sono in piedi, non penso a tutte le sconfitte (tutte le sconfitte)
Questa mer*a, davvero, no, non mi scalfisce
E sorrido mentre mi lecco le ferite
Vite e fedine, sporche e pulite
Furti e rapine, coca e mannite
Nelle palline, mer*a che uccide
Fino alla fine, ferite
Corona di spine, pene subite
Filtri e cartine, pene finite
Sulle panchine, scarpe pulite
Fino alla fine, ferite.
Io non sono triste
Il mio corpo resiste
A tutte le botte, tutte le sconfitte, tutte le ferite
Io non sono triste
Il mio corpo resiste (seh, seh)
A tutte le botte, tutte le sconfitte, tutte le ferite
Vite e fedine, sporche e pulite
Furti e rapine, coca e mannite
Nelle palline, merda che uccide
Fino alla fine, ferite
Corona di spine, pene subite
Filtri e cartine, pene finite
Sulle panchine, scarpe pulite
Fino alla fine, ferite
Ferite
Fino alla fine, ferite.
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