Migranti è l’inedita traccia di Francesco Guccini & I Musici, che chiude Note Di Viaggio – Capitolo 2: Non Vi Succederà Niente, secondo capitolo della raccolta contenente le più indimenticabili e belle canzoni del cantautore, negli scaffali dei negozi da venerdì 9 ottobre 2020.
Dopo il successo di Note di viaggio – Capitolo 1: venite avanti, rilasciato il 15 novembre 2019, è finalmente uscita “Non Vi Succederà Niente”, che racchiude dodici tracce interpretate da artisti del calibro di Zucchero, Levante, Ermal MEta, Mahmood, Vinicio Capossel,a Jack Savoretti, Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Petra Magoni, Fabio Ilacqua e Mauro Pagani.
C’è poi questa significativa dodicesima ed ultima traccia che ha dei retroscena piuttosto interessanti, in quanto presentata nel 2018 al Festival di Sanremo da Enzo Iacchetti, per poi venir rifiutata dalla commissione presieduta da Claudio Baglioni. Alla fine, l’amareggiato conduttore di Striscia la Notizia decise di interpretarla nel suo spettacolo teatrale (Libera nos domine).
E’ ora finalmente disponibile nella versione del suo autore e non è difficile intuire che in questo pezzo si parli di immigrazione, di gente che scappa da guerre e miseria al fine di cercare di costruirsi un futuro degno di essere vissuto.
Testo Migranti di Francesco Guccini & I Musici
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Andavamo che non era ancor giorno
La bocca piena di stoni e dolore
Lasciavamo in un niente di ore lì attorno
Una casa di gente e di amore
E una terra da imfami, di sassi e di rabbia
La miseria attaccata alla pelle come una scabbia
Ma nei petti gonfiava un respiro
Che volava in giro come una danza
E andavamo nel mondo, Americhe e Europa
Dovunque ci fosse uno spazio comunque
Sapendo di andare a soffrire
Per vivere e ricostruire
Mescolammo al sangue la storia
Per creare… una nuova… e vitale memoria
In un turbinio di speranza
Di vita futura, lavoro, di gioia
Per noi a decine, a migliaia, per noi così in tanti
Per noi niente e nessuno
Per noi emigranti
E partiamo per caso, per sorte
Su quei gusci di noce affollati
Di scafisti violenti, di umanità nuda
Donne, vecchi, bambini e di morte
Un confuso partire, ignoto l’arrivo
Non più l’ora od il giorno
Ma se arrivi e da vivo
Ma nei cuori si allarga un respiro
Che ci spinge a andare ad osare sul mare
Fra paure e gli stenti di quel mare mai visto
Ma stringendo un sogno fra i denti
Che qualcuno lontano ci accolga
Ci tenda una mano a noi supplicanti
A noi meno di niente e nessuno
Noi diversi di pelle e cultura
Noi che siamo anche forse il futuro
A noi, i migranti
E veniamo da un mondo di guerre e di fame
Dovunque
E cerchiamo una patria comunque, per tornare a sperare
Per vivere ancora
E veniamo da un mondo di guerre e di fame
Dovunque
E cerchiamo la patria comunque, per tornare a sperare
Per tornare a sperare
Per vivere ancora
E ricominciare