La leva calcistica della classe ’68 (versione 2014) è il nuovo singolo di Francesco De Gregori, quarto estratto dall’ultima fatica discografica Vivavoce, disco prodotto da Guido Guglielminetti e disponibile dal 10 novembre scorso. Ricordiamo che l’opera ripropone in 2 CD, 28 dei più grandi successi del cantautore romano, reinterpretati e riarrangiati in chiave moderna.
Dopo i precedenti Alice (feat. Luciano Ligabue), La donna cannone e Generale, entra in rotazione radiofonica questa canzone, trasmessa da venerdì 20 febbraio 2015.
Storia della canzone
Originariamente contenuto nell’ottavo disco in studio “Titanic” uscito nel 1982, il brano è stato scritto e musicati nel 1980 dallo stesso De Gregori, e narra la storia di un ragazzo (nato nel 1968) che a dodici anni (nato nel 1968) e con il cuore pieno di paura, ha effettuato un provino in una squadra di calcio.
Su sollecitazione di Diego Abatantuono, la canzone è stata inclusa nella colonna sonora del film Marrakech Express (1989) diretto da Gabriele Salvatores, e nel 2010 i Nomadi hanno inciso una cover inserita nell’album Raccontiraccolti.
Dal punto di vista musicale, questo pezzo propone una melodia molto simile a The Greatest Discovery, brano di Elton John del 1969. Quì potete ascoltare l’audio della vecchia versione, mentre cliccando sull’immagine in basso, è possibile ascoltare la nuova versione. A seguire trovate invece le parole che compongono il brano.
Testo La leva calcistica della classe ’68 – Francesco De Gregori (Digital Download)
Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l’allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell’area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.