Grido – Stelle Cadenti feat. J-AX: audio e testo della nuova canzone

I fratelli Luca Paolo e Alessandro Aleotti, in arte Grido e J-AX, insieme sulle note di Stelle Cadenti, quarta traccia del terzo album in studio solista Diamanti e fango, uscito il 15 novembre 2019. Il testo e l’audio di questo interessantissimo brano.

Anche se la sua carriera lontano dai Gemelli DiVersi non è ancora riuscita a decollare, al contrario di quella del fratello che, anche senza gli Articolo 31 sta facendo grandissime cose, questa è sicuramente una delle canzoni più attese del disco e potrebbe rivelarsi una hit. Questo pezzo è un po’ come un asso nella manica per Grido, il jolly di questa terza era discografica, che il cantautore e rapper sta ancora tenendo in serbo.

Nella meravigliosa e significativa canzone, scritta dagli interpreti e prodotta da Mastermaind, Grido parla degli attuali problemi della società, sempre più insensibile, anche nei confronti del pianeta, e delle troppo elevate differenze tra classi sociali e intanto sogna un mondo diverso. Nel ritornello, i due rapper incitano gli ascoltatori a non arrendersi alle difficoltà della vita e a non smettere mai di sognare. Nella seconda parte, ascoltiamo invece un J-AX molto intimo e sensibile, che ammette di aver fatto uso di droghe e di essere stato bullizzato ai tempi della scuola. Complessivamente a parer mio, questo brano è bellissimo e meriterebbe di essere ascoltato da tantissime persone.

copertina album diamanti e fango

Stelle cadenti testo – Grido & J-AX

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Che strane creature che siamo, così pieni di contraddizioni
non ci sono confini precisi che tengan divisi i cattivi dai buoni
e odiamo la vista del sangue, però ci facciamo la guerra
cerchiamo la vita su Marte mentre distruggiamo la terra
su conti bancari diversi totali dividono classi sociali
celle di alveari in case popolari diventano gabbie mentali
e quando qualcuno si scanna, quanti fingono che non lo vedono
dall’angolo non intervengono ma lo riprendono con il telefono
che magari diventa virale e la gente si indigna mettendoci un like
e intanto cammina mentre fa la fila per comprare un paio di Nike
e poi dopo non ci pensa più, è solo un rospo da mandare giù
mentre si aspetta la sera e si stacca la spina davanti a una serie tv.

E in mezzo a tutto questo ci sono io che penso
dove aggrapparmi nel momento in cui mi sento perso
guardando lo specchio mi accorgo che invecchio ma dentro rimango lo stesso bambino di sempre, che non si arrende, spera in un mondo diverso.

Con i miei sogni ho costruito un’armatura
per quelle volte in cui la notte fa paura
e ti ritrovi che cerchi le stelle cadenti
come un desiderio che non se ne va
sai, la vita picchia sotto la cintura
ma è solo una ferita che poi il tempo cura
se non ti arrendi e se cerchi le stelle cadenti
e insegui un desiderio che si avvererà.

A volte vorrei barattare la vita mia, fatta di luce ed applausi
per stare tranquillo e in incognito senza temere i giudizi e gli sguardi
qui vogliono vedere stelle cadere, così verso l’alto poi tirano sassi
e fare successo fa meno godere di quando falliscono gli altri
anche se adesso guardando il mio cielo non vedo nemmeno una nuvola
su di me ne dicono di ogni, mia mamma si preoccupa quando mi googola
i bulli che a scuola mi davano addosso ma inventano balle sui social
arresti per droga che non tocco da quando Twitter andava di moda
dal bagno del club, fino al Rehab, mi lascio dietro quei figli di puta
perché non cerco la felicità nei posti dove l’ho perduta
e il mio orgoglio non sono i vestiti di marca ma cicatrici nel cuore
che di amici ne trovi una barca solo quando c’è il vento a favore.

Ma la vendetta è stupida, tutto si supera
e so che tutto torna infatti il mio sorriso è un boomerang
e che è il tuo essere insicuro che ti fa odiare le mie incertezze
il tuo non aver futuro che ti fa odiare il mio presente.

Con i miei sogni ho costruito un’armatura
per quelle volte in cui la notte fa paura
e ti ritrovi che cerchi le stelle cadenti
come un desiderio che non se ne va
sai, la vita picchia sotto la cintura
ma è solo una ferita che poi il tempo cura
se non ti arrendi e se cerchi le stelle cadenti
e insegui un desiderio che si avvererà.

Proprio quando credi che ormai sia finita
ed ogni tua certezza è stata demolita
affoghi il tuo dolore in un altro caffè
ma poi senti una canzone che parla di te
e ti viene voglia di cantarla a squarciagola
in un coro che diventerà una voce sola
brucia dentro fino a che ti accorgi
che in fin dei conti, hai fatto bene tu

che con i sogni hai costruito un’armatura
per quelle volte in cui la notte fa paura
e ti ritrovi che cerchi le stelle cadenti
come un desiderio che non se ne va
sai, la vita picchia sotto la cintura
ma è solo una ferita che poi il tempo cura
se non ti arrendi e se cerchi le stelle cadenti
e insegui un desiderio che si avvererà.


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