Elefante è il nuovo singolo di Frankie Hi-Nrg Mc estratto dall’ultima fatica discografica Esseri Umani, sesto disco del rapper torinese rilasciato oltre un anno fa, ovvero il 20 febbraio 2014.
Il video ufficiale è stato diretto da Patrizia Canova ed è ambientato in Africa, esattamente in Zambia, durante la missione umanitaria alla quale Frankie è stato invitato a partecipare da ACRA CCS nel febbraio del 2015.
Durante la campagna “Fame di vita” organizzata da Fabbrica Del Sorriso ONLUS, dal 15 al 29 marzo 2015 potrete donare 2 euro, inviando un sms al numero 45595, al fine di dare il vostro contributo alla difesa del diritto al futuro di questi ragazzi poco fortunati.
Per vedere questo filmato nel canale Youtube del rapper, cliccate sull’immagine in basso dopo la quale potete leggere le parole che compongono questa canzone.
Testo Elefante – Frankie Hi-Nrg Mc (Digital Download)
L’elefante, elegante, si muove lentamente, cammina silenzioso tra la gente; traffico assordante, caldo soffocante, sguardo fisso avanti, pesante, costante. Passi che trasportan uomini, che trascinano alberi, che scavalcano gli ostacoli. Passi che percorrono chilometri attraverso le campagne, passi che portarono un esercito al di qua delle montagne. L’elefante è buono, lavora e non protesta, ha grande dignità e non china mai la testa: udito perfetto, ricorda che gli hai fatto, accetta la fatica solo in cambio del rispetto. Intelligente – come certa gente sogna – lavora senza fare mai una rogna. Giusto che il lavoro renda liberi per lui resta un mistero: lui, che libero lo è stato per davvero.
Tutti quanti / un passo avanti / siamo l’esercito degli elefanti (x 4)
L’elefante, paziente, si muove lentamente, percorre tutto il cerchio della gente: pennacchio sulla fronte, sgabello scintillante, si accomoda rampante, sospeso ad un rullante. La folla scoppia a ridere, c’è chi non ci vuol credere: tremila mani battere non sembrano mai smettere. Tutti a urlare “Bravo!”, tutti a far fotografie, son tutti d’accordo: è il migliore che ci sia. L’elefante s’alza, scruta, poi saluta: proboscide e codino, si prepara per l’uscita. Trenino d’elefanti, sipario, pista vuota. Anche questa sera la sua recita è finita. Domani dal suo carrozzone vedrà il mondo correre e gli alberi nuotare liberi in immensi pascoli. Basta poco a un elefante ad aver voglia di vivere ed alla sera, col pennacchio, voglia di sorridere.
Tutti quanti / un passo avanti / siamo l’esercito degli elefanti (x 4)
L’elefante, indifferente, sta fermo lentamente, a un passo dal fossato e dalla gente: ostinatamente, sguardo all’orizzonte, fisso verso un punto: fisso verso niente. Incarcerato senza alcun reato e senza via d’uscita, in attesa di giudizio per la vita. Elefante emigrante africano, sette in una stanza con la famiglia di un indiano. Partito da lontano per finire qui all’inferno, lasciando la savana per conoscere l’inverno, il ghiaccio, la neve, acqua che non si beve, che scende lieve lieve: l’elefante non si muove. Le ore passan lente, la coltre cresce piano, coprendo l’elefante e lo sguardo suo lontano e quando il sole tornerà nel cielo scintillante, scompariranno entrambi: la neve e l’elefante.
Tutti quanti / un passo avanti / siamo l’esercito degli elefanti (x 4)