A quasi 2 anni di distanza da di20, Francesca Michielin, la cantautrice di Bassano del Grappa, è tornata con il nuovo singolo battezzato Vulcano, rilasciato il 21 luglio 2017.
Il brano fa da apripista al nuovo nonché terzo album in studio, la cui uscita è fissata al prossimo autunno.
Nel testo che compone la canzone, scritto dalla stessa Francesca, ricorrono spesso parole che iniziano con la lettera V come vertigine, vanità, viaggiare, volontà, vuoto, volume e vagare, in un gioco di rimandi a diverse immagini e stati d’animo contrastanti.
Definito dall’interprete come un up tempo magmatico, viscerale e caldo e allo stesso tempo elettrico e urban, Vulcano è una vera e propria esplosione, sia come sonorità, che come intenzione del brano stesso, che rappresenta il racconto personale della Michielin oggi e della sua crescita attraverso vertigini, paure, voglie e passioni.
Come da comunicato stampa di Claudia Attanasi (Sony Music Italy), oltre alla caratteristica cassa elettronica in quattro, tipica della musica dance, i legnosi e istintivi cajon hanno aggiunto una ritmica più tribale. Il riff di piano e il giro di basso, più scuri, e il movimento dei suoni campionati che evocano il ribollire interno della lava, contrastano con gli arpeggiatori frizzanti e plastici come lapilli e gli accenti esplosivi degli ottoni. La produzione vocale è essenziale e diretta, la cellula “V” si ripete come pulsazione costante, come fosse il cuore stesso del vulcano.
Prossimamente verrà reso disponibile il video ufficiale diretto da Giacomo Triglia; il filmato è stato a Berlino tra le 22.00 e le 5.30 del mattino, in un contrasto tra luce e buio, come nell’atmosfera che avvolge il brano, le sonorità scure del pezzo si fondono con i marciapiedi umidi e l’ambiente alternativo da una classica notte di mezza estate.
In attesa del videoclip, è possibile ascoltare il singolo direttamente su Spotify cliccando sulla copertina in basso, mentre a seguire trovate le parole che lo compongono.
Vulcano testo – Francesca Michielin (Download)
V come vulcano
e mille altre cose
come la volontà
di camminare vicino al fuoco
e capire se è vero
questo cuore che pulsa
se senti sul serio
oppure è vanità.
V come vulcano
e mille altre cose
come il volume che
si alza e contiene il mare
e capire se vale
scottarsi davvero
o non fare sul serio
o fare sul serio.
Corro di notte
i lampioni le stelle
c’è il bar dell’indiano
profuma di te
grido più forte
mi perdo nell’alba
se in tutte le cose
in tutte le cose esplode
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te.
V come vulcano
e mille altre cose
la paura di
vagare per troppo tempo a vuoto
e capire se è vivo
questo cuore che vibra
pui viaggiare davvero
viaggiare davvero.
Corro di notte
i lampioni le stelle
c’è il bar dell’indiano
profuma di te
grido più forte
mi perdo nell’alba
se in tutte le cose
in tutte le cose esplode
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te.
Mi sposto, mi fermo
il semaforo in centro è già spento da un’ora
tu starai dormendo
è bello sentire anche qui
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te.
Corro di notte
i lampioni le stelle
c’è il bar dell’indiano
profuma di te
grido più forte
mi perdo nell’alba
se in tutte le cose
in tutte le cose esplode
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te
la vertigine che ho di te.