Rilasciato venerdì 29 gennaio 2021 per Polydor, Equatore è un meraviglioso singolo che vede il rapper Rancore e la cantautrice Margherita Vicario dare vita a uno splendido duetto. Il testo e l’audio.
Caratterizzato da uno di quei ritornelli che entra immediatamente nella testa dell’ascoltatore e che viene voglia di canticchiare, Equatore è un brano piuttosto immediato, scritto dagli interpreti con la collaborazione di Paolo Antonacci e Davide Simonetta, aka d.whale, che ha anche curato l’abile produzione.
A otto mesi dall’ultima release Razza Aliena, il rapper romano classe 1989, Tarek Iurcich, meglio conosciuto come Rancore, torna con questa convincente e contagiosa canzone, impreziosita dalla splendida voce della 33enne cantante romana, che negli ultimi anni è letteralmente esplosa nel panorama musicale italiano.
Qui i due artisti raccontano il loro giro per il mondo, un viaggio da percorrere attraverso le rime e l’unione delle loro voci, che a parer mio ben si amalgamano. Il singolo farà parte del futuro album di inediti del rapper, successore di “Musica per bambini” (giugno 2018), ultima fortunata fatica discografica del rapper capitolino. Nei prossimi giorni, sarà reso disponibile anche il video ufficiale.
“Stanotte alle ore 00.00 del 29 Gennaio avremo un cielo poco nuvoloso, una visibilità di 10km (buona), umidità al 92%, pressione di 1014 mb e un vento che va dai 10 ai 15 km orari. Per chi naviga solo virtualmente invece esce ‘Equatore” con queste parole Tarek ha annunciato il singolo sui social network.
Il significato della canzone Equatore: com’è nata?
Ce lo spiegano i due artisti: «Quante volte per scrivere una canzone, visto che amo complicarmi la vita, ho riempito il mio zaino di libri e manuali di ogni genere e quando ho potuto ho intrapreso viaggi che non avrei mai pensato di fare. Ogni canzone è uno studio, un percorso. Poi è arrivato il giorno, in apparenza un giorno qualunque, in cui cercando tra gli oggetti dimenticati ho rispolverato un libro che non aprivo da tanto tempo. Si trattava di un vecchio atlante da anni dimenticato sullo scaffale. Non sapevo che sarebbe stato proprio quell’atlante il mio nuovo protagonista. La nuova canzone nasce quel giorno, con il mondo intero in un libro, utilizzando una bussola con delle squadre e cercando di tracciare un percorso grazie alle parole e alle immagini. Se vuoi che il tuo viaggio abbia davvero senso non puoi partire da solo. La voce e lo stile di Margherita Vicario mi hanno da sempre trasportato in mondi lontani, tra immagini e profumi nuovi. Siamo felici ora di raccontarvi insieme questa storia. È possibile girare il pianeta anche restando fermi nello stesso posto? Questa volta il libro, il viaggio e la canzone sono la stessa cosa.»
Testo Equatore di Rancore e Margherita Vicario
Download su: Amazon – Ascolta su: Apple Music
[1a Strofa]
Un venerdì in aeroporto fermo a Nizza
Tu stavi sotto le piramidi di Giza
Avevo sabbia sulla lingua a Teheran
Io quando ti cercavo in Cina tu eri a Taiwan
Ho fatto a botte con i gechi come a Gibuti
Tu che salivi sulla Luna a Teotihuacan
Io navigavo ad Alicudi, tu Filicudi
Tu stavi alle Champs-Élysées quando ero ad Amsterdam
Ti rivelerò il mistero mio
Sottovoce qui nei tropici
Potrò cambiare emisfero io
Non gireranno al contrario i miei vortici
Io mentre ero a Fushun e tu Suzaka
Ero in Zimbabwe e tu in Zambia, a Lusaka
Io stavo in Madagascar e tu a Kaapstad
Ero una foglia che volava verso Bagdad
[Ponte]
E tu sei come vento, tempesta in te
Io sono come una foresta, una guerra in me
Ci siamo chiusi in un cerchio con una linea
Per dopo chiederci con cosa confina
[Rit.: Margherita V., *insieme*]
Cercami nelle parole
Il vento è una voce che va dove vuole
Corre veloce oltre la fine
Oltre ogni limite
Siamo nati all’opposto
Ci vediamo tra poco
*Ci mescoleremo soltanto a due passi dall’equatore
A due passi dall’equatore
Tu sei sull’Oceano Pacifico
Io nella foresta dell’Ecuador
Insieme a due passi dall’equatore
A due passi dall’equatore
Incontriamoci all’equatore*
[2a Strofa]
Era domenica, io sono stato sulle isole Galápagos
Fino a Quito, Portorico
Risalito poi a Chicago, sono andato in Laos
Arrivato prendo il volo per il Mozambico
Luna piena, era lunedì
Si vedeva anche il Taj Mahal
Tu come vento eri un fiume di
Polvere magica negli occhi, kajal
Io sono sceso in Antartide, quasi Atlantide
Ho ballato con i diavoli in Tasmania
La luce della Tanzania, il tuo velo blu
Io sono in Transilvania, tu a Malibù
[Ponte: Insieme]
E tu sei come vento, tempesta in te
Io sono come una foresta, una guerra in me
Ci siamo chiusi in un cerchio con una linea
Per dopo chiederci con cosa confina (Cosa confina)
[Rit.: Margherita V., *insieme*]
Cercami nelle parole
Il vento è una voce che va dove vuole
Corre veloce oltre la fine
Oltre ogni limite
Siamo nati all’opposto
Ci vediamo tra poco
*Ci mescoleremo soltanto a due passi dall’equatore
A due passi dall’equatore
Tu sei sull’Oceano Pacifico
Io nella foresta dell’Ecuador
Insieme a due passi dall’equatore
A due passi dall’equatore
Incontriamoci all’equatore*
[3a Strofa: Rancore, M. Vicario, Insieme]
Io pensavo di seguirti ma è un’illusione
Tu eri come un soffio sopra una foglia
Cercavamo di creare comunicazione
Sembravamo quasi un uomo ed una donna
Ci mescoleremo come il nero e il bianco
Ruberemo solo un punto l’uno dall’altra
Questo vento è veloce
Io lo so come
Arrivare in nuovi luoghi
Di cui non so il nome
[Rit.: Margherita V., *insieme*]
Cercami nelle parole
Il vento è una voce che va dove vuole
Corre veloce oltre la fine
Oltre ogni limite
Siamo nati all’opposto
Ci vediamo tra poco
*Ci mescoleremo soltanto a due passi dall’equatore
A due passi dall’equatore
Tu sei sull’Oceano Pacifico
Io nella foresta dell’Ecuador
Insieme a due passi dall’equatore
A due passi dall’equatore
Incontriamoci all’equatore*