Amen è il nuovo singolo del cantautore calabrese Eman, rilasciato in tutti i negozi ed in rotazione radiofonica nazionale da venerdì 13 novembre 2015.
Dopo aver firmato un contratto con Sony Music, Eman ha inaugurato il suo percorso discografico con l’ottimo Giorno e Notte, in radio da venerdì 3 luglio.
Entrambe le tracce, saranno incluse nel nuovo album del cantante catanzarese, che al momento in cui scrivo non ha né un titolo, né una data d’uscita.
Amen è una canzone molto bella e poetica, un pezzo profondo e intenso caratterizzato da una spiccata originalità a livello testuale e musicale. Oltre alla sua bellissima voce, il brano mette infatti anche in risalto la sua capacità di scrittura dei testi, profondi e mai banali, ma d’altronde stiamo parlando di un artista davvero unico per l’Italia, il cui repertorio spazia tra differenti sonorità, motivo per il quale sono difficilmente etichettabili. Potremmo dire che il suo genere si collochi tra rap e pop, esplorando mondi musicali spesse volte opposti tra loro, come il raggae e il dark, passando per l’elettro-rock, che si amalgamano perfettamente con la musica d’autore contemporanea e d’ispirazione internazionale.
Ecco cos’ha scritto Eman sui social network, riguardo il singolo: “Il giorno che SKG mi ha inviato la strumentale di Amen ho avuto paura. Il giorno che ho scritto Amen ho pianto. Sapete?! Quel pianto spontaneo, caldo, senza sofferenza? Uno di quei pianti che finiscono con un sorriso, di quelli che lavano via la tristezza e la paura; che ti vien voglia di stare al sole, con gli occhi chiusi e quella smorfia sulle labbra. Amen l’ho scritta mentre ero sul fondo a raccogliere tutto quello che avevo rotto. Da quel giorno è passato un po’ di tempo, due anni o poco più. Siamo passati indenni da mille “no” e da un “rifiuto sanremese”, sempre accolti con brindisi e risate; perché Amen non è solo un “singolo”, o un bel brano con un bel video, è un manifesto. Ed io sono destinato, come tanti, a scavare e spingere dal basso, ad assaggiare il fango e a farselo piacere… senza mai riuscire a placare questa maledetta fame.”. Sono queste le belle parole scritte da Eman ai sempre più numerosi fans.
Siete curiosi di ascoltare l’inedito? Previa iscrizione gratuita su Spotify è infatti possibile accedere all’audio ufficiale. Per accedere al portale cliccate sull’immagine in basso, dopo la quale trovate le parole che compongono il brano.
Aggiornamento: qui trovate il video ufficiale che accompagna il brano, incluso nel disco omonimo (CD e digitale.).
Testo Amen – Eman (Digital Download)
Seduto al banco a tracciare i voli
le nuvole così distanti
e il professore mi rimproverava
la sua noia e i miei occhi stanchi
Baudelaire e i suoi fiori freschi
insieme a lei aspettavam fuori
strano come i piaceri possano
apparire più grandi
E poi giochi nel buio dove si illudono gli occhi
ho imparato che l’amore si consuma da se
le corse, gli amici ed i viaggi interrotti
quante cose da perdere
ho visto di spalle una parte di me
ho impiegato degli anni per perdermi
ho visto del falso anche dentro di te
ho ucciso dei sogni per crederti
e ho lottato e vissuto e son stato più giù
ho inciso i pensieri più liberi
mi ritrovo il coraggio di chiedere “padre, se non do il mio meglio puoi uccidermi”
E poi le scuse per i 20 anni
gli studi inutili e i bei discorsi
le notti spese a trovar le parole
per intrattenere i rimorsi
le paure e i giorni passati
hanno entrambi gli artigli
a ricordarci che i sogni dei padri
non sempre son quelli dei figli
E poi ti domandano, ma quello che scrivi
è frutto di immagine o fa parte di te
come spiegare che quello che provi
si imprime sui fogli e si spiega da se
ho visto di spalle una parte di me
ho impiegato degli anni per perdermi
ho visto del falso anche dentro di te
ho ucciso dei sogni per crederti
e ho lottato e vissuto e son stato più giù
ho inciso i pensieri più liberi
mi ritrovo il coraggio di chiedere “padre, se non do il mio meglio puoi uccidermi”
PUOI UCCIDERMI
E queste mani non stanno ferme e questi fogli sempre meno bianchi
mi svegli ancora con le paure che lasciano i segni sui fianchi
vorrei fermarmi e chiudere gli occhi, ma una voce ripete
ho letto troppi libri, ho preso troppi vizi
Ho visto di spalle una parte di me
ho impiegato degli anni per perdermi
ho visto del falso anche dentro di te
ho ucciso dei sogni per crederti
e ho lottato e vissuto e son stato più giù
ho inciso i pensieri più liberi
mi ritrovo il coraggio di chiedere “padre, se non do il mio meglio puoi uccidermi”