Il cantautore e musicista Vasco Brondi è tornato con Chitarra Nera, nuovo singolo uscito il 2 aprile 2021 come primo anticipo del primo album di inediti solista Paesaggio dopo la battaglia, atteso il 7 maggio 2021 per Columbia.
Martedì 6 aprile alle ore 21.00, sarà disponibile il video in anteprima su YouTube. La regia è di Daniele Vicari e il protagonista Elio Germano.
Riguardo la nuova canzone, scritta di suo pugno e prodotta insieme a Federico Dragogna dei Ministri ed a Taketo Gohara, l’artista si è così pronunciato sui social network: “Chitarra nera per me è un pezzo importante, dentro si sono convogliati anche i dubbi, dentro si sono convogliati anche i dubbi che ho avuto nei due anni precedenti. Dal tour del 2018 e per tutto il 2019 non ho più suonato e non ho neanche toccato una chitarra, mi ero un po’ allontanato dalla musica, o forse è lei che si è tenuta alla larga da me. Trascrivevo soltanto qualche idea che mi veniva, pensando che magari, in un lontano futuro, mi sarebbe tornata utile e tra gli appunti c’era una traccia di questa canzone. L’ho scritta senza neanche pensare alla forma che dovrebbero avere le canzoni, è uscita serena e lancinante, già fatta, senza rispettare nessuna regola musicale o di metrica. L’ho registrata su queste armonie come per liberarmene, con la mia voce normale, senza neanche cantare. Irrimediabile perdita, irrimediabile fiducia. Una specie di poema, noi due come i miti greci ma da noi non si impara niente. “Chitarra nera” è un film a parte dentro questo disco, è la prima canzone che ho scritto dopo parecchio che non scrivevo più niente e ci tenevo fosse la prima ad uscire.”
Riguardo il disco, Brondi ha condiviso: “Dopo un lungo periodo senza toccare una chitarra mi sono rimesso a scrivere mentre il mondo che conoscevamo cambiava radicalmente. Ne è uscito un disco di racconti per voce e cori, per orchestra e sintetizzatori. In realtà adesso che l’ho registrato sto cercando di capirlo. In ogni canzone c’è qualcuno che ricerca fiduciosamente anche in tempi difficili tra le leggi della città e quelle dell’universo. Dopo la battaglia c’è una pace incerta, piena di ferite e piena di sollievo. C’è qualcuno che chiama un nome tra le macerie, qualcuno che risponde.”
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Non sai cosa fare
Dicono che sei a Barcellona e ancora non torni
Oggi digiuni e ancora non torni
Alcuni capelli sono diventati trasparenti
Ma sei come prima, quello di prima
Con due dita in gola tornavi sereno, vincevi Sanremo
Dicevi: “Cosa saremo, cosa saremo?”
Non siamo niente, siamo diventati quasi normali
Mi sveglio all’alba, non guardo le serie
Qui dove vivo non c’è rete, non c’è gente
Neanche più i vecchi che giocano a carte
Qualcuno ogni tanto mi dice che hai smesso
Ma non si sa dove sei
Fuori dagli algoritmi
Forse quando passi non funzionano neanche le fotocellule
Non si aprono le porte
Ma cosa c’era dentro di te?
Il male? Il bene?
Qualcosa che sopravvive e non si arrende
Dicono che il cuore ha delle ragioni che la ragione non comprende
Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Mi raccomando, se puoi scegliere
Meglio una casa di reclusione che una casa circondariale
Chiedi se c’è posto a Bollate
Ci sono celle più ampie, più attività da fare
Fai chiamare da tuo padre, che fa chiamare da tua madre
L’ultima volta, come una colpa, mi hai detto:
“Alla fine sei stato l’unico che ha continuato a suonare
Prima eri tu che servivi da bere
Sei l’unico che ha continuato a suonare
E adesso hai anche smesso di bere”
Io ti ho detto: “Che bello che è stato perderti, vederti sparire”
Sei rimasto a vent’anni
Arriveremo a cinquanta con ragazze che vogliono figli
Che vogliono figlie, che ci vorrebbero normali
Ma siamo animali, siamo animali senza istinto
Quindi ancora peggiori
La tua chitarra nera dov’è finita?
Te la sei venduta?
Come il mio basso su eBay
Finito su un’isola greca
Chissà se adesso, invecchiando
Anche tu hai iniziato a interessarti di beni immortali
Dei nomi degli alberi, delle dinività locali e delle ventenni
No, non puoi immaginarti
La musica adesso è un’altra cosa
Tutti cercano di sponsorizzarti, musica e alta moda
Suoni all’Arena, in una palestra, in una parrocchia o sulla luna
Tutte celebrità
Suoni o fai pubblicità
Suoni e fai pubblicità
Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Mi raccomando, se puoi scegliere
Meglio una casa di reclusione che una casa circondariale
Chiedi se c’è posto a Bollate
Ci sono più attività da fare
Fai chiamare da tuo padre, che fa chiamare da tua madre
Ho imparato delle cose che ti potrebbero servire
Ci sono questi precetti che seguo negli ultimi mesi
Cammino nei boschi, se mi vedi non mi riconosci
Ti ho già detto che mi sveglio all’alba e dormo
Dormo benissimo, adesso
Nel monastero buddista c’erano molti monaci e monache della nostra età
Addirittura dei monaci ex punk
Tu gli diresti:
“Giù le mani dalla mia anima, anime salvatrici
Non diventeremo perfetti mai
Non illumineremo nessuno”
Pieni di difetti, niente di cui vergognarsi
Anzi, li facciamo vedere meglio salendo sui palchi
Sotto le luci a gridare: “Guardami!
Guardami! Sono così!”
La casa dove stavamo è diventata famosa
La zona è migliorata, adesso vale una fortuna
Anche questa piccola città è diventata fascista
Ma passerà, questa ondata di merda passerà
Passerò ore in verticale sulla testa
A meditare, a lasciarmi respirare
Tua madre ti voleva curare con oli essenziali
Segni zodiacali, ti voleva guarire
Chissà che effetto fa essere normali
La tua chitarra nera dov’è finita?
Te la sei venduta?
Come il mio basso su eBay
Finito su un’isola greca
Sognavo che facevo il mio vecchio lavoro quando tornavo
Quello di quando avevo diciott’anni e c’erano ancora tutti
Tutti a pezzi e senza figli, sorridenti
Chissà cosa disegni, se ancora disegni
Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Se eri fortunato, finivi a Bollate
Non a Ferrara nella casa circondariale
Lì era una casa di reclusione
C’erano docce più calde, più attività da seguire
Era più facile da sopportare
L’hanno detto a tuo padre, che l’ha detto a tua madre
Così non doveva finire
Chissà se hai avuto un’ultimissima notte d’amore
Ci vediamo nella prossima vita
Mi ricomincerai a salutare
Ti ricomincerò a salutare
Siamo sempre stati pieni d’amore
Pieni da scoppiare
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