C’eravamo tanto sbagliati è il nuovo singolo de Lo Stato Sociale, gruppo musicale elettro-pop bolognese composto da tre DJ di Radiocittà Fujiko Alberto Guidetti, Lodovico Guenzi, Alberto Cazzola più Enrico Roberto e Francesco Draicchio.
Il brano è accompagnato dal video ufficiale animato (l’animazione è opera di Giacomo Giuriato) uscito in data 17 aprile 2014, diretto dal regista Guglielmo Trautvetter e prodotto da studio croma e articolture in collaborazione con Frog’s Film. I personaggi di plastilina sono stati creati da Matteo Burani. Vediamo il filmato in questione.
A due anni di distanza dal chiacchierato esordio Turisti della Democrazia, Lo Stato Sociale si accinge a rilasciare un nuovo album per la label Garrincha Edizioni intitolato L’Italia Peggiore, il cui rilascio è anticipato appunto da questo singolo, scaricabile in esclusiva su iTunes, dal 14 aprile 2014 insieme ad una b-side (Il cassetto del dipendente) che non verrà pubblicata altrove. Il brano è anche disponibile su Amazon ed altri digital store.
A detta del gruppo, C’eravamo tanto sbagliati è forse la loro pià importante canzone, un pezzo intenso e rabbioso ma allo stesso tempo piena di speranza e voglia di giocare, liberatoria e leggera.
Dopo l’immagine sottostante, potete leggere il testo completo di questa nuova canzone-rivelazione de Lo Stato Sociale.
Testo C’eravamo tanto sbagliati – Lo Stato Sociale
Fanculo a chi non ha mai colpa
a chi ha una scusa per tutto
a chi si è fatto da solo
a chi cerca pubblicità
a chi parla bene per moda e pensa male per moda
a chi si innamora solo per secondo
a chi va sempre di corsa e non è ancora arrivato da nessuna parte
ai conformisti da cortile, ai professori di vita
a chi lo dicono i numeri
a chi la crisi è passata
a chi sogna piccolo e si vive come un grande
a chi non crede alle favole ma ti fa sempre una morale
a chi non alza mai la testa se non per annuire
a chi lo vuole il mercato
a chi lo chiede l’Europa
a chi dice all’estero è tutto meglio e lo trovi sempre qui, a lamentarsi
a chi non vota mai e ti da sempre un voto
a chi giudica e non viene mai giudicato
a chi rompe i coglioni e non li mette mai sul piatto
a chi odia il successo e non vuole nient’altro davvero
a chi pensa di dover educare la gente perchè la gente gli fa schifo
e questa cosa lo fa sentire bene e soprattutto tra tutta la gente distaccato e superiore
a chi non gioca per davvero
a chi non sa farsi male
a chi non cala le sue carte
a chi trucca la partita
fanculo a chi non ha iniziato niente
e a te dice che è finita.
Lalalala lalalala
Fanculo a chi non sbaglia le amicizie
a chi si fida se lo dice la tv
a chi gode solo lui
a chi soffre solo lui
ma poi non vuole morire solo
a chi crede di conoscerti se ascolta una canzone
a chi per ogni stronzata ti chiede di scrivere una canzone
a chi in pubbblico ti insulta e in privato vuole sapere quanto scopi
a chi muore di tempo libero e a chi conta le ore
a chi le ha viste tutte e deve raccontartele assolutamente
a chi vuole scherzare su tutti e si prende sempre sul serio
a chi è per la democrazia del televoto e la rivoluzione del digitale
la libertà di pagare a rate e tutti i tuoi piccoli diritti da schiavo
a chi te lo dice da regista, musicista, attore artista
te lo dice e intanto se lo dice da solo
a chi non sta nè a destra nè a sinstra
che se fosse su una strada finirebbe investito
a chi le cose le fa di mestiere in attesa che qualcuno lo paghi
e dice che tu le fai per l’anima del cazzo e hai pure la colpa che ti pagano
a chi non conosce i chilometri, le facce sfatte, gli alberghi sporchi,i sogni mancati,i treni persi,le ore vuote
a chi non sceglie mai,a chi non rischia mai,a chi non sbaglia mai,a chi non brucia mai,a chi non muore mai
a chi non si perde mai
a chi non ha mai davvero paura
a chi è come sarei diventato io se per un pò di paura in meno avessi scelto di non rischiare maif
fanculo a chi non si lascia cadere
Lalalala lalala
a chi ti chiede una firma che tanto è una formalità
a chi non è mai stato lungimirante e ti dice di guardare lontano
a chi si rifà il sorriso e vince le elezioni
a chi somiglia alla parte di me che odio e non se ne va
a chi va tutto bene, sempre tutto bene, sempre solo bene, fanculo.
Lalala lalala
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