Carmen Consoli – Scirocco: audio e testo della cover di Francesco Guccini

Carmen Consoli canta Francesco Guccini con la cover di Scirocco, inserita nell’album omaggio Note di viaggio – Capitolo 1: venite avanti, rilasciato il 15 novembre 2019. All’interno del disco, acquistabile anche su Amazon nel classico CD e in doppio vinile, dodici canzoni del cantautore modenese classe 1940, reinterpretate da artisti come Malika Ayane, Giuliano Sangiorgi, Brunori Sas, Nina Zilli, Ligabue ed Elisa. Una di esse è inedita e viene interpretata dallo stesso Guccini, vale a dire la track d’apertura Natale A Pavana.

La cantautrice siciliana, reinterpreta invece questo bel brano (il testo e l’audio) scritto dallo stesso Guccini, originariamente inserito nel tredicesimo album in studio Signora Bovary (1987), il cui titolo riprendeva quello del celebre romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert. La traccia, la quarta di Note di Viaggio, è stata prodotta da Mauro Pagani e Carlo ‘Flaco’ Biondini.

copertina album Note Di Viaggio Capitolo 1 Venite Avanti

Carmen Consoli – Scirocco testo

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Ricordi le strade erano piene di quel lucido scirocco
che trasforma la realtà abusata e la rende irreale
sembravano alzarsi le torri in un largo gesto barocco
e in via dei Giudei volavan velieri come in un porto canale.

Tu dietro al vetro di un bar impersonale
seduto a un tavolo da poeta francese
con la tua solita faccia aperta ai dubbi
e un po’ di rosso routine dentro al bicchiere
pensai di entrare per stare assieme a bere
e a chiaccherare di nubi.

Ma lei arrivò affrettata
danzando nella rosa
di un abito di percalle
che le fasciava i fianchi
e cominciò a parlare ed ordinò qualcosa
mentre nel cielo rinnovato
correvano le nubi a branchi
e le lacrime si aggiunsero al latte di quel tè
e le mani disegnavano sogni e certezze
ma io sapevo come ti sentivi schiacciato
fra lei e quell’ altra che non sapevi lasciare,
tra i tuoi due figli e l’ una e l’ altra morale
come sembravi inchiodato.

Lei si alzò
con un gesto finale
poi andò via
senza voltarsi indietro
mentre… quel vento la riempiva
di ricordi impossibili
di confusione e immagini.

Lui restò…
come chi non sa proprio cosa fare
cercando ancora…
chissà quale soluzione
ma è meglio poi…
un giorno solo…
da ricordare
che ricadere…
in una nuova realtà sempre identica.

Ora non so davvero
dove lei sia finita
se ha partorito un figlio
o come inventa l’essere
lui abita da solo
e divide la vita
tra il lavoro, versi inutili
e la routine di un bicchiere
soffiasse davvero
quel vento di scirocco
e arrivasse ogni giorno
per spingerci a guardare
dietro alla faccia abusata delle cose
nei labirinti oscuri della case
dietro allo specchio segreto di ogni viso
dentro… di… noi.


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