Davvero molto carino il singolo che segna il ritorno di Antonino Spadaccino: il brano si intitola Ali Nere ed è stato rilasciato nei negozi digitali il 25 marzo 2016, giorno dal quale è anche disponibile nelle piattaforme streaming.
Trasmesso dalle emittenti radiofoniche nazionali da venerdì 25 marzo, Ali Nere fa da apripista nuovo disco di inediti che si intitola Nottetempo, la cui uscita è fissata al prossimo 22 aprile.
Complimenti vivissimi ad Antonino che ha firmato questo bel brano dalle moderne sonorità internazionali, interpretandolo in maniera impeccabile ed emozionante.
Nella track, Antonio si mette in gioco in prima persona sia nella scrittura che nella ricerca delle sonorità. Il risultato è un mix tra R&B ed elettronica, passando attraverso la combinazione di elementi ritmici acustici con l’elettronica di sostanza dei moog e dei prophet.
In attesa del video ufficiale, previa iscrizione su Spotify, è possibile ascoltare l’audio integrale della canzone. Cliccate sulla cover in basso per accedere al portale, mentre a seguire potete leggere le parole che la compongono.
Update: qui il video ufficiale diretto e prodotto da Luisa Carcavale. Per vedere il filmato cliccate sull’apposito link.
Ali nere testo – Antonino Spadaccino (Digital Download)
Ho fatto fuori il mio passato lo so
per tornare forte come non mai
ma non bastano gli intenti
se non siamo più gli stessi
è una ferita che fa male lo so
certe colpe non si lavano mai
dentro un letto a cuori spenti
noi non siamo più gli stessi
a correre, restare senza respirare
per nascondermi da me
le parole sono specchi
che si spezzano tra i denti
correre, scappare
spegnere o bruciare
tra le fiamme insieme a te
dei sorrisi sono gli echi
che si perdono nei tempi.
Ma io non ti aspetto più
adesso aspettami tu
rivoglio le mie ali che seppur nere
facevano da scudo in quelle sere
no non mi fermo più
chi resta fermo sei tu
rivoglio le mie ali che seppur nere
facevano da scudo in quelle sere.
Ho rinunciato, calpestato
fatto a pezzi un’altra vita per inseguire te
cancellato gli orizzonti
ubriacato di rimpianti
ho mendicato, barcollato
preso a pugni l’infinito
per inseguire te
navigando tra i tormenti
nel riflesso dei tuoi occhi.
Ma non ti cerco più
adesso cercami tu
rivoglio le mie ali che seppur nere
facevano da scudo in quelle sere
no non mi fermo più
chi resta fermo sei tu
rivoglio le mie ali che seppur nere
facevano da scudo in quelle sere.
Tu non mi credi
ma come vedi
sono ancora in piedi
sono ancora in piedi
tu non mi credi
ma come vedi
sono ancora in piedi
sono ancora in piedi.
Io non ti aspetto più
io non ti aspetto più
no, non mi fermo più
chi resta fermo sei tu
rivoglio le mie ali che seppur nere
facevano da scudo in quelle sere.
Io non mi fermo più
chi resta fermo sei tu
rivoglio le mie ali che seppur nere
facevano da scudo in quelle sere.
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