Aggiornamento: è online il video ufficiale che accompagna il singolo di Daniele Silvestri, Acrobati, un filmato diretto da Fernando Luceri, che mostra il cantante interpretare il brano in mezzo ad acrobati professionisti. Per vederlo cliccate sull’immagine, dopo la quale trovate ulteriori informazioni sulla canzone.
Scritto originariamente in data 5 aprile 2016
Acrobati è il secondo singolo di Daniele Silvestri estratto dall’album omonimo, che verrà trasmesso dalle radio nazionali a partire da venerdì 8 aprile 2016. Ricordiamo che dall’ottavo album in studio del cantautore capitolino rilasciato lo scorso 26 febbraio ed entrato direttamente al 1° posto della classifica Fimi/GFK, nella cui top ten staziona da oltre un mese, è stato precedentemente estratto l’ottimo Quali alibi, il cui videoclip ha superato il milione di visualizzazioni.
Si tratta del pezzo più poetico ed elettronico incluso del fortunato disco, che sposa un suono contemporaneo ad una scrittura cinematografica. A detta dell’artista, la title track è anche dal punto di vista musicale, il cuore del progetto discografico “lo è per ragioni intime, ma soprattutto perché si è portato dietro fin da subito un punto di vista ben preciso. Era un invito a guardare le cose dall’alto, a cambiare sguardo, e per questo motivo è diventato il titolo del disco. Acrobati è anche una parola ben collegata a questo momento, in cui siamo tutti alla ricerca di un punto di equilibrio, di una prospettiva” ha spiegato Silvestri riguardo il secondo tassello dell’ottava era discografica.
Nei prossimi giorni verrà rilasciato il video ufficiale. Nell’attesa potete gustarvi il lyric video cliccando sull’immagine relativa alla cover del disco, dopo la quale trovate le parole trascritte.
Prima di concludere, volevamo tuttavia ricordare che il cantante è impegnato nella tournée in giro nei teatri d’Italia. Calendario completo e biglietti sono reperibili nel circuito TicketOne. Nel caso non dovessero essere più disponibili, vi consigliamo l’affidabile Viagogo.
Acrobati, Daniele Silvestri, testo (Digital Download)
Visto dall’oblò di questo aereo
il mondo sembra ben organizzato
dell’uomo cogli l’operato serio
il tratto netto, duro ed ordinato.
Reticoli di campi cesellati
di cui non percepisci mai l’arsura
e specchi d’acqua poi, come diamanti
quell’uomo ha regalato alla natura
forse per darle una struttura
per darle una struttura.
Le strade che si inseguono impossibili
dei popoli raccontano il cammino
aggirano i più straordinari ostacoli
o basta non guardarle da vicino.
E noi che siamo in mezzo a queste ali impavide
non siamo niente o siamo tutto
lasciarci trasportare è stato facile
ma adesso ritornare giù non sembrerebbe giusto.
Dovremmo resistere
dovremmo insistere
restarcene ancora su
se fosse possibile
toccando le nuvole
O vivere altissimi
come due acrobati
sospesi.
Non guardare giù, non so se c’è la rete
Il mondo da quassù sembra lontano e invece
invece è un attimo e lo sai
a rifinirci dentro
e devo stare attento
a non sbagliare movimento col tempo
a non sbagliare movimento si impara
a non sbagliare
a stare sospesi.
E c’è una strada sottilissima
che non riesco più a vedere
se continui ad aggrapparti rischiamo di cadere
di cadere oppure fingere un’altra acrobazia più a lungo
è una questione di equilibrio
e l’equilibrio è una filosofia.
Dovremmo resistere
dovremmo insistere
restarcene ancora su
se fosse possibile
toccando le nuvole
o vivere altissimi
come due acrobati
sospesi.
il tempo
non passa
rallenta
si ferma
è il vento
che conta
che canta.
Disobbedire alla gravità
non credo che sia grave
non credo che sia grave
non puoi chiamarla libertà
finchè non rischi di cadere
non rischi di cadere
dall’alto
c’è sempre qualcuno che guarda
guarda…!