Rilasciato venerdì 25 ottobre 2019 via Sony Music Italy, 1990 è un singolo del rapper veronese Lauro de Marinis, in arte Achille Lauro. Siamo già in grado di fornirvi il testo del nuovo contagioso brano, scritto di suo pugno e prodotto con la collaborazione di Boss Doms e Gow Tribe.
Già suonato dal vivo in recenti live a Roma, Milano, Torino e Bologna, questo pezzo, che dal punto di vista del sound è ispirato a La Bouche, arriva dopo lo straordinario successo dell’album 1969, in cui il rapper faceva un salto indietro nel passato. In questo pezzo, il cui titolo omaggia l’anno in cui è venuto al mondo, Achille fa invece un bel salto in avanti. L’audio.
In quest’occasione, il rapper racconta un amore ossessivo e possessivo e lo fa ispirandosi agli anni ’90, vale a dire gli anni in cui nacquero importantissimi gruppi come i Corona, gli Eiffel 65 e i Daft Punk, la cui musica creava emozioni molto forti in lui e in tantissimi altri ascoltatori sparsi per il mondo. Ed i La Bouche? Erano un duo eurodance tedesco composto da Melanie Thornton e Lane McCray, nato in Germania nel 1994 e scioltosi nel 2001 e la meravigliosa”Be My Lover“, uno dei loro più grandi successi, certificato Oro e Platino in diversi paesi, Italia inclusa.
Adoravo nel verso senso della parola quella canzone e il fatto che faccia in qualche modo parte del singolo in oggetto, altro non fa che impreziosirlo. In 1990, il rapper intonerà infatti la famosa “La da da dee da da, da da” che apriva quella hit, ma che si sentiva anche nel corso del ritornello.
E il singolo in oggetto, è solo l’inizio di una serie di brani che reinterpreteranno il decennio degli anni ’90. Anche la copertina ha in qualche modo a che fare con quei meravigliosi anni, in quanto omaggia uno scatto che David LaChapelle realizzò nel 1999 per la celebre copertina del numero 810 di Rolling Stone. La protagonista era una ragazza diciassettenne che all’epoca era solo un nastro nascente del pop: sto parlando della cantante statunitense Britney Spears, che lo stesso anno rilasciò il fortunato disco d’esordio Baby One More Time. Nella cover del brano, vediamo il rapper veneto steso sulle lenzuola rosa di un letto, che con con una mano tiene la cornetta del telefono appoggiata all’orecchio e con l’altra stringe due peluches. Di seguito lo scatto per la rivista e la copertina ufficiale del singolo.
Achille Lauro – 1990 testo
Yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah
Darararirararara
Darararirararara
Darararirarararararira
Dararirarararara
Lei vuole perdersi
Lei che ha il cuore di pezza, sì
Dice: “Strappalo ed incendiami”
Questo amore è farsi a pezzi, sì
Come amarsi fosse possedere te
O fosse avere
O sia ossessione per te
Fosse morire con me su un cabriolet
Dolci sofà
Stanze di hotel
Darararirararara
Darararirararara
Darararirarararararira
Dararirarararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarirarira
Non chiamarlo amore, non chiamarlo tradimento
Non chiamarlo passione, non chiamarlo neanche sesso
Non chiamarlo delusione, non chiamarlo sentimento
Non chiamarmi “amore”, non richiamerò, prometto
Non la chiamo confusione, tu non la chiamerai sospetto
Non la chiamerò oppressione, tu non lo chiamerai disprezzo
Non chiamarla esitazione, non lo chiamerò dispetto
Non lo chiamerò rancore, non chiamarlo fallimento
Darararirararara
Darararirararara
Darararirarararararira
Dararirarararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarirarira
Io no, io no, io no, io no, io no
Io non dirò che muoio, no
Per lei, io no, per lei, io no
Io non dirò che muoio, no
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarararararara
Darararirarirarira
Sì, è solo una poesia per te
Non sai niente di me
L’inferno che è in me
Non c’è amore, non c’è fine, non ci sei
Che poi è solo quello che per te vorrei
Darararirararara
Darararirararara
Darararirarararararira
Dararirarararara