87 Ore dei 99 Posse per la sigla finale del nuovo film di Costanza Quatriglio “gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni”: testo e video

I 99 Posse hanno rilasciato la sigla finale del nuovo film di Costanza Quatriglio intitolato 87 ore – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni, pellicola-documentario uscita nelle sale cinematografiche nazionali il 23 novembre 2015.

Il documentario cerca di far luce sul caso dell’insegnante elementare di Castelnuovo Cilento, 58enne originario di Castelnuovo Cilento (SA) sottoposto a TSO il 31 luglio e rinchiuso nel reparto psichiatrico del Vallo della Lucania, dichiarato morto il 4 agosto 2009. Sei medici sono stati condannati.

La mattina del 31 luglio, l’uomo era stato sottoposto a un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Le immagini del sistema di videosorveglianza, presente nel reparto psichiatrico, documentano l’intero ricovero del maestro e la sua agonia. Francesco Mastrogiovanni, due ore dopo l’ingresso nel reparto, è legato mani e piedi al letto dell’ospedale. Viene liberato dalla fasce di contenzione solo dopo alcune ore dal decesso.

I 99 Posse hanno composto i titoli di coda, le musiche originali sono di Marco Messina e Sacha Ricci. O Zulù ha affermato a riguardo “Siamo ancora capaci di emozionarci e quando lo facciamo insieme le emozioni diventano musica. Insieme a Costanza e alla famiglia Mastrogiovanni sono diventate un film. Insieme a voi speriamo ritornino emozioni”.

La sigla finale, è quindi stata scritta ed interpretata dai 99 Posse: non si tratta di una vera e propria canzone ed è accompagnata dal video diretto da Costanza Quatriglio e montata da Eleonora Marino.

Per vedere il videoclip cliccate sull’immagine sottostante, dopo la quale trovate il testo completo da noi trascritto.

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99 Posse – 87 Ore testo

87, non mi ricordo bene com’è stato
sto molto male, sono fatto, frastornato
non mi ricordo bene com’è stato
che mi ritrovo nudo qua nudo e legato a questo letto maledetto
87, non riesco a respirare, ricordo, ero un maestro elementare
un libertario, respiravo
ricordo, stavo a mare e il mare mi suonava nella testa
e ricordo che sentivo di cantare e cantavo dell’amore, dell’odio, la passione, ribellione
gridavo contro il mare e stavo male ma anche bene
mo vaglielo a spiegare al maresciallo travestito da dottore che è stato un grande equivoco, che mi deve slegare
mo non dovrei gridare ma è possibile, mi dico che nessuno tenga un cuore o quantomeno un occhio clinico, sto male mi uccidono
ho gridato troppo forte e adesso vengono a ammazzarmi
87, come Nicola Sacco e Bartolomeo vanzetti, maledetti
coi costri piccoli giochetti di potere
dallo sbirro all’infermiere, siete peggio della mer*a ma vi voglio ringraziare
perché muovo consapevole che tenevo ragione su di voi
87 volte ci ho ragione
addio
e canto a denti stretti nel torpore: Lugano bella, gli anarchici van via
addio, Lugano bella, gli anarchici van via
addio, Lugano bella
addio
addio, Lugano bella, gli anarchici van via
addio


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